#invasionidigitali: come valorizzare i musei con i social media


Considerando che sono un forte sostenitore di questo genere di iniziative avrei dovuto parlare prima  sul blog delle "Invasioni digitali". Lo avevo fatto altrove ma impegni vari e il mio distaccamento dal web nel tempo libero e un bel ponte del 25 aprile passato in giro per Roma non ho mai potuto scrivere un post.

L'iniziativa delle invasioni digitali è nata da Fabrizio Todisco che insieme alla Rete di Travel blogger italiani, Officina Turistica, Instagramers Italia e l'Associazione Nazionale Piccoli Musei ha deciso di far "invadere" i luoghi della cultura per farli conoscere attraverso i social network. 
Tranquilli, si tratta di un'iniziativa più che pacifica! Ho sempre sostenuto che le tecnologie e i nuovi media possono sostenere la diffusione e la conoscenza della nostra cultura e avvicinare chi spesso vi è distante; chi, ad esempio, nel tempo libero non pensa di poter dedicare un po' di tempo a riscoprire le bellezze del nostro paese, a conoscere maggiormente il nostro immenso patrimonio le cui testimonianze spesso si trovano a pochi passi da casa nostra...
Per una settimana non solo blogger, ma tanti giovani e non giovani hanno deciso di visitare uno o più musei, parchi e siti archeologici condividendo le proprie esperienze con foto e commenti.
Oltre all'idea di base il progetto mi ha colpito per aver coinvolto in circa un mese gran parte del popolo della rete riuscendo con inaspettata viralità alla libera organizzazione di diverse iniziative nei musei italiani che hanno raccolto una ricca partecipazione. Una risposta dal basso alla decisione di chiudere la Settimana della Cultura durante il quale i luoghi di interesse venivano aperti al pubblico gratuitamente.
Anche numerosi enti e musei hanno dato il loro contributo spesso riducendo il costo del biglietto o promuovendo l'iniziativa.
E' possibile recuperare tutte le invasioni su www.invasionidigitali.it
Complimenti ancora a chi ha ideato e sostenuto l'iniziativa!

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